Musica e filosofia.

Inaspettatamente, come molte delle cose migliori che accadono, qualche anno fa ho seguito un’intuizione provando a far convergere queste due passioni. Sono nati così i miei libri su Eric Clapton, Pat Martino, Jimi Hendrix e George Harrison. Un giornalista mi ha definito un “musico-filosofo”.

Volevo diventare un buon chitarrista. Sono finito a scrivere del “sapere dell’anima” di cui è intriso il blues di Slowhand, della forza creativa del jazz – la musica dell’attimo – e della costruzione di mondi nell’arte hendrixiana. Eterogenesi dei fini…
Per lavoro e per piacere sono quasi sempre in mezzo ai libri: da circa vent’anni mi occupo di editing, redazione e traduzioni editoriali da tedesco e inglese. In passato ho lavorato come insegnante presso un istituto privato e attualmente sono docente del Laboratorio di lettura testi presso la Scuola Superiore di Counseling Filosofico (SSCF) di Torino. Tengo corsi anche presso l’Università della Terza Età di Rivoli (TO), mettendo in dialogo filosofia occidentale e orientale, psicologia e arte. Tra i miei studi principali, la laurea in Filosofia della religione nel 2001 e in Psicologia della comunicazione nel 2013.

Per il resto, oltre a combattere inutilmente una strana sindrome chiamata GAS, che mi porta a comprare e vendere continuamente chitarre, mi diverte pedalare, seguire improbabili trasmissioni sportive e ascoltare senza sosta canzoni, per scoprire quale altra prenderà posto in me e dove mi porterà.

Dal novembre 2020 collaboro con Radio Contatto, tenendo una rubrica per il programma Revolution, in cui dedico brevi monografie a grandi musicisti da un punto di vista un po’ insolito.

Per saperne di più puoi consultare la pagina Blog MusicPhilò del mio sito, laboratorio di idee filosofico-musicali libere e sparse.